In una situazione economica come quella attuale, dove i cittadini e le imprese sono quotidianamente tartassati da tasse dirette e indirette, molti artigiani, per sopravvivere, sono costretti a ricorrere al lavoro nero.

 

A volte questa scelta diventa obbligata per andare avanti, per mantenere le proprie famiglie e per arrivare a fine mese. Recentemente, per contrastare questo comportamento che, nonostante tutte le possibili giustificazioni, genera concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nella legalità, le organizzazioni sindacali hanno proposto “l’affitto di poltrone/cabina“, una novità rivoluzionaria, che se ben applicata, potrebbe dare lavoro nei prossimi anni a diverse migliaia di persone. In questo modo, l’acconciatore affitta parte del proprio salone ad un collega, e l’estetista analogamente, per incrementare i servizi resi all’utente e razionalizzare il costo della prestazione.

 

Nell’ambito di un documento in via di predisposizione che sarà sottoposto al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, sarà inserita la richiesta di sostenere la diffusione dell’istituto dell’affitto di poltrona/cabina, attraverso opportune indicazioni alla Conferenza Unificata Stato/Regioni/Autonomie locali nonche alle CCIAA, affinchè favoriscano il superamento degli eventuali ostacoli di carattere burocratico.