L’abolizione della seconda rata dell’Imu costa 2,4 mld di euro. Quest’ipotesi è al vaglio del Governo, dopo che il ministro Fabrizio Saccomanni ha ammesso le difficoltà evidenti e si è, al contempo, dichiarato intenzionato a capire da dove reperire la copertura necessaria per evitare il pagamento della seconda rata.

 

Le ipotesi sul tavolo sono diverse: da un lato, si potrebbe escludere dall’esenzione Imu fabbricati rurali e terreni agricoli, e così servirebbero circa 2 mld; si potrebbero includere tra le “case di lusso” anche immobili che hanno una metratura specifica, al di sopra di una certa soglia, sebbene non sembri una mossa tra le più azzeccate e praticabili al momento.

 

Non si esclude, nel frattempo, l’ipotesi di far anticipare il versamento per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia nel 2013. Come riportano le principali fonti d’informazione, un’aliquota del 16% permetterebbe allo Stato di incassare 1,2 miliardi, ma si potrebbe pensare di farla lievitare al 20%, ricavando così 1,4 miliardi.

 

Altro nodo da sciogliere: servono 2 mld per potenziare il gruzzolo destinato agli sgravi per lavoratori e imprese e per raddoppiare fino a 200 euro i benefici in busta paga. Dove trovarli? Non è chiaro. Addirittura gli emendamenti alla legge di stabilità presentati sono già oltre 3 mila, così tanti che il termine ultimo per farli pervenire è stato spostato a sabato.