Mentre procede l’esame del Ddl sulla voluntary disclosure, attualmente al vaglio del Senato, emergono novità sugli adempimenti richiesti
Mentre procede l’esame del Ddl sulla voluntary disclosure, attualmente al vaglio del Senato, emergono novità sugli adempimenti richiesti. Dalla prime bozze del modello di richiesta di accesso alla procedura di collaborazione volontaria (a cui stanno lavorando i tecnici dell’Agenzia delle Entrate), emerge anzitutto che chi intenda regolarizzare la propria posizione in merito ai capitali detenuti illegalmente all’estero dovrà compilare tre sezioni: “attività estere”, “Maggiori imponibili” e “Nuovi investimenti all’estero”. Per ciascuna di esse potranno essere inserite informazioni relativa al periodo compreso tra il 2003 e il 2013.
Tra le novità, segnaliamo in particolare la possibilità di avvalersi di un regime forfettario barrando l’apposita casella; l’opzione prevede l’applicazione di un’aliquota al 5 per cento, purché le attività non dichiarate all’estero non superino i 2 milioni di euro. Il versamento potrà avvenire in tre rate mensili. Ricordiamo, come più volte ha sottolineato il Governo, che non si tratta di un condono: le imposte andranno pagate interamente, a fronte di sanzioni ridotte.
Mestre, 13 novembre 2014